Trovare modi per mantenere le città fresche è una delle attività che sta sempre più coinvolgendo gli urbanisti, ormai messi di fronte all’urgenza di una progettazione consapevole della necessaria vivibilità di un territorio urbanizzato, ove vive il 70% della popolazione mondiale. I dati di Copernicus ci vengono in aiuto al fine di misurare la vulnerabilità al calore urbano delle città.
Una potenziale soluzione infatti è quella di utilizzare i dati generati dal Copernicus Climate Change Service (C3S) per riconsiderare le soluzioni urbanistiche nel tentativo di mitigare i rischi legati al calore.
Un approccio basato sui dati per progettare città più verdi, più fresche e più sane può essere realizzato integrando scienza, dati e tecnologia nella pianificazione urbana, prospettando soluzioni atte a rendere le città più resilienti all'impatto dei cambiamenti climatici.
I dati di Copernicus sono essenziali per misurare la vulnerabilità al calore urbano di una città in quanto forniscono informazioni ad alta risoluzione che possono essere ottenute uniformemente per qualsiasi città del mondo.
Combinando questi dati di osservazione della Terra con i dati socio-demografici disponibili, si creano mappe della vulnerabilità al calore urbano. Queste mappe ad alta risoluzione possono fornire agli urbanisti e ad altre autorità un'analisi in tempo reale della vulnerabilità al calore estremo in una determinata area urbana.
Inoltre un rapido accesso a queste informazioni può consente ai funzionari della città di adottare misure immediate per proteggere i cittadini e le infrastrutture da un'ondata di caldo prevista.
L'esempio di Vienna
Un esempio di utilizzo di questi dati è l'innovativa mappatura del calore realizzata da ECOTEN Urban Confort (https://urban-comfort.eu), la società che ha collaborato con la città di Vienna per mappare la vulnerabilità di ciascuno dei distretti elettorali della città.
Ciò che queste mappe hanno rivelato è che diverse aree densamente popolate hanno un valore dell'indice di vulnerabilità al calore urbano (UHVI) di 0,9 su una scala in cui 1,0 implica un'elevata vulnerabilità a un evento di caldo estremo. La mappa ha anche identificato 10 hotspot ("punti caldi"), comprese aree con poco o nessun spazio verde o aree con una grande concentrazione di bambini piccoli e/o anziani, entrambi popolazioni a rischio.
La mappa risultante mostra dove è urgente il raffreddamento e consente di adottare misure specifiche ed un progetto specifico chiamato Cool Street , mira a ridurre il riscaldamento a livello stradale, ad esempio piantando più alberi e riducendo il traffico, individuando le zone ove un traffico sostenuto non è compatibile con la vulnerabilità al calore.
L'esempio di Praga
Anche Praga ha mappato in questo modo la vulnerabilità al calore urbano delle fermate dei trasporti pubblici della città. Per creare tale mappa, sono stati utilizzati i dati di Copernicus, questa volta combinandoli con i dati sui tempi di attesa dei passeggeri.
Questa combinazione ha permesso di creare uno strumento che Praga può utilizzare per identificare facilmente le aree specifiche che richiedono attenzione e adottare misure per rendere queste fermate più confortevoli per i passeggeri.
Utilizzando la mappa di calore, la città ha adottato numerose misure per raffreddare gli hotspot. Ad esempio, un prato verde è stato piantato sul tetto di una fermata del tram, mentre in tutta Praga sono state collocate piante resistenti alle correnti d'aria, erbe e giardini rocciosi. La città ha anche installato dispositivi di nebulizzazione e fontanelle.
L'area di studio a Milano
Milano è stata scelta come area di studio in quanto vanta una delle più alte produzioni economiche d'Europa, favorita dalla rapida espansione urbanistica che esalta gli effetti del caldo estremo. A Milano, a livello progettuale, sono tre i principali documenti considerati punti di riferimento per la definizione di obiettivi chiave e strategie contro il cambiamento climatico: il piano urbanistico Piano di Governo del Territorio (PGT), il Piano di Azione per l'Energia Sostenibile (PAES) e il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS). Secondo questi documenti, Milano ha da molti anni problemi legati al cambiamento climatico. Di conseguenza, la città subisce alcuni cambiamenti ambientali che hanno un impatto sulla vita quotidiana delle persone.
Lo studio è stato condotto nel 2019, in collaborazione con i co-ricercatori F. Rotondo del Politecnico di Milano e E. Gerasimova del Peter the Great St. Petersbourg Polytechnic University.
Per ciascuno degli 87 distretti della città di Milano, le vulnerabilità al calore sono state rappresentate da un indice (UHVI) dove 0 e 1 rappresentano rispettivamente la prossimità alla vulnerabilità bassa e quella alta. Le variazioni nei risultati ottenuti da tutte e cinque le formule possono essere osservate da queste mappe.
S. Bhattacharjee et al 2019 IOP Conf. Ser.: Earth Environ. Sci. 290 012162
CS3
C3S fornisce agli utenti dati di qualità controllata sull'impatto che i cambiamenti climatici avranno sulla frequenza e gravità delle ondate di caldo nei decenni a venire. Poiché i dati C3S si concentrano sul clima, anziché sul meteo, sono particolarmente utili per aiutare le autorità locali a essere più proattive – e meno reattive – ai rischi legati al clima. Nel prossimo futuro, gli urbanisti potrebbero utilizzare questi stessi dati C3S per riconsiderare la disposizione di città ed edifici e progettare spazi verdi che aiutino a mitigare i rischi legati al calore per rendere le città più piacevoli da vivere, anche in un mondo più caldo.
(L'immagine iniziale dell'articolo è riferita alla studio effettuato da ECOTEN sulla città di Praga)
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