La scoperta del dato è il futuro della Geomatica in Italia

La scoperta del dato è il futuro della Geomatica in Italia

È raro che si trovino riuniti in uno spazio unico, come quello del numero speciale di GEOmedia 2024, tanti modelli di strumentazioni tecnologiche così concretamente avveniristici da meritare di disegnare il nostro futuro, che sempre di più tramite loro si lascia immaginare immerso nella biodiversità.

Cattura della realtà e salvaguardia dell’ambiente insieme formano la materia che a metà degli anni Sessanta prese il nome di ecologia. La scoperta che il pianeta Terra sia sempre soggetto al cambiamento ed il livello di sviluppo economico raggiunto nel secolo scorso, che ha determinato la possibilità di misurarne gli effetti, sono stati alla base del formarsi nelle coscienze dell’esigenza ecologica.

Oggi la trasformazione digitale, in materia di sostenibilità e di tradizione e trasmissione dei saperi in un processo sempre più attuale, non cura solo l’acquisizione del dato, ma il suo aggiornamento e la sua accessibilità. L’importanza dell’oggettività del rilievo territoriale anche nei luoghi più irraggiungibili è del tutto evidente non soltanto nella prevenzione dal rischio di danno ambientale, ma anche nell’azione della Protezione civile, che interviene dove si è verificata la catastrofe.

Queste strumentazioni, anche se sono impiegate per scopi bellici e polizieschi, nascono per la difesa e la salute dell’ambiente, che è la salute dell’essere umano e, dotati dell’attrattiva di un design avanzato, suscitano la curiosità non solo degli addetti ai lavori, ma del pubblico più ampio, compresa la popolazione studentesca, specialmente in quanto generatori di opportunità con nuovi corsi di studio e di sperimentazione di abilità professionali. Soddisfano esigenze di monitoraggio di situazioni del territorio e del tessuto urbano e infrastrutturale, consentendo una grande velocità di acquisizione su mezzi in movimento fino alla velocità di 100 chilometri all’ora, raggiungono la precisione del centimetro e vengono trasferiti con il 5G alla velocità che può raggiungere i 10 gigabit al secondo, sfruttando la bassa latenza, il ritardo tra l'invio e la ricezione delle informazioni che può ridursi a un millisecondo. Ma il dato acquisito dalla realtà va poi organizzato, standardizzato e distribuito con mezzi semplici. Ed è proprio su questo aspetto che molti dei produttori di tecnologie che costantemente si raccontano sui nostri media, stanno focalizzando i loro sforzi con software in grado di gestire le risultanze da tutti i tipi di sistemi di rilievo, poggiandosi sugli standard che sono stati definiti sia a livello europeo che mondiale.

Il trend della geomatica vede un mercato in forte crescita nei prossimi anni, come tutte le analisi di mercato riportano, e molto del valore aggiunto sarà derivato dalla disponibilità di questi dati, che devono consentire di combinare, condividere e integrare informazioni, migliorando efficienza, innovazione e sostenibilità. Questo è fondamentale per le aziende, i professionisti e le pubbliche amministrazioni, in un mercato digitale unificato, rendendone le competenze sempre più essenziali.

Leggerne è interessante, come qualcosa che può far parlare, nonostante sia tanta la negatività del presente, di un barlume di ‘progresso’, quel lessico che negli ultimi decenni sembrava quasi scomparso dal vocabolario.

Il numero speciale a questo tema dedicato è disponibile sia per la lettura online che per scaricarlo in PDF qui:

https://www.yumpu.com/it/document/read/69470722/geomedia-speciale-2024

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