I dati catastali in ambiente GIS Open Source

I dati catastali in ambiente GIS Open Source

Da diversi anni Gter gestisce i dati spaziali del Piano Urbanistico Comunale e del Catasto per alcuni Comuni della Liguria utilizzando esclusivamente applicativi Open Source.

In particolare, PostgreSQL, con relativa estensione spaziale PostGIS, per lo storage dei dati, QGIS per il loro processamento (es. compilazione automatica dei Certificati di Destinazione Urbanistica tramite il plugin CDU Creator) e QGIS Server e Lizmap Web Client per la pubblicazione web dei dati.

Nell'ambito di tale attività, Gter si occupa anche dell'aggiornamento periodico dei dati catastali per conto delle amministrazioni. Gli enti pubblici infatti hanno la possibilità di delegare soggetti terzi ad accedere all'area riservata del portale SISTER dell'Agenzia dell'Entrate per richiedere gratuitamente i dati del Catasto. Una volta abilitati all'accesso, è sufficiente inoltrare la richiesta scegliendo se ricevere tutti i dati o solo le variazioni successive a una certa data e il formato dati. I formati disponibili sono il CMF (Cadastral Markaup Language), il DXF (Drawing eXchange Format idoneo per l'elaborazione in ambiente CAD) e il CXF ovvero il Cadastral Exchange Format, definito dall’Agenzia dell'Entrate. In particolare il CXF consiste in un file ASCII, consultabile con qualsiasi editor di testo, che descrive i diversi oggetti cartografici  che compongono una mappa catastale (bordi, testi, simboli, fiduciali e linee) tramite una serie di informazioni, tra cui le coordinate dei vertici delle geometrie.

Il CXF quindi è il formato idoneo al trattamento dei dati catastali in ambiente GIS. Trattandosi però di un formato non standard, è necessario convertirlo in un formato valido per la sua importazione in un applicativo GIS quale ad esempio QGIS. Esistono diversi strumenti che consentono appunto la conversione dei file CXF. Chi opera nel settore conoscerà già CXFToShape+ software gratuito che consente appunto di convertire i CXF in shapefile. La loro georeferenziazione, o meglio la conversione delle coordinate dal sistema di riferimento Cassini-Soldner con cui sono stati generati i dati catastali ad altri sistemi di riferimento quali Monte Mario (EPSG:3003 3 EPSG:3004), ED50/UTM (EPSG:23032, EPSG:23033 e EPSG:23034), WGS84/UTM (EPSG:32632, EPSG:32633 e EPSG:32634) e WGS84 (EPSG:4326), è possibile solo previa attivazione di una licenza che viene rilasciata gratuitamente ai soli Enti Pubblici che ne fanno richiesta.


Volendo rimanere in ambito Open Source, è d'obbligo citare CXF_in, plugin QGIS, sviluppato dall'Architetto Fabio Saccon, che anche Gter ha deciso di utilizzare nell'ambito delle sue attività. Il plugin CXF_in è disponibile nella repository ufficiale dei plugin di QGIS ed è quindi facilmente installabile tramite il gestore di plugin. Consente di importare tutti i file CXF dell'Italia e di georiferirli nel sistema di riferimento desiderato basandosi sulle origini catastali locali. Per la georeferenziazione è necessario registrarsi così da potersi connettere al server, gestito dallo sviluppatore, in cui sono contenuti i parametri di trasformazione che consentono appunto la conversione di sistema di riferimento. La registrazione è consentita a qualsiasi operatore ed è gratuita, ma è sempre bene ricordare che Open Source non vuol dire solo gratuito e che, in questo caso particolare, il mantenimento del server che consente appunto la georeferenziazione dei dati, ha dei costi vivi. In questo caso più che mai è quindi bene ricordare che contribuire a un software Open Source, non vuol necessariamente dire  apportare modifiche al codice ma anche semplicemente fare una donazione a sostegno dello sviluppo e mantenimento dello strumento. Come già accennato, il plugin applica una trasformazione omogenea per tutti i fogli del Comune di riferimento, solo per la regione Friuli Venezia Giulia, sono disponibili i parametri di correzione per la georeferenziazione dei singoli fogli, garantendo quindi risultati migliori. Il plugin CXF_in consente comunque di importare i file cxf senza avvalersi della funzione di georeferenziazione. In questo caso però, spetta all'utente la definizione di un sistema di riferimento custom a partire dalle coordinate dell'origine catastale di riferimento. In ogni caso la georeferenziazione delle mappe catastali introdurrà degli errori, si ricorda infatti che per ottenere precisioni più spinte è necessario appoggiarsi a misure topografiche. 

L'output del plugin è un database SpatiaLite in cui vengono caricati i dati contenuti nei diversi cxf importati suddivisi in diversi layers, uno per tipologia di oggetto cartografico (Linee, Simboli, Fabbricati, Fiduciali, Testi, Particelle, Confine, Strade ed Acque), con uno stile grafico già impostato. L'utente può quindi utilizzare direttamente i dati immagazzinati nel database SpatiaLite o esportarlo in altro formato. Per le attività di gestione dati catastali per conto dei Comuni, Gter ha optato per un database PostgreSQL con estensione PostGIS tramite il quale viene gestita anche la storicizzazione dei dati. Utilizzando infatti il database fornito dal plugin infatti, ogni nuova importazione di file cxf sovrascriverà i dati di quella precedente.

A questo punto i dati catastali sono stati correttamente importanti nel progetto QGIS e possono quindi essere elaborati con i diversi strumenti messi a disposizione dal software.

Gter effettua due aggiornamenti con cadenza semestrale, i dati catastali importati successivamente nel database PostgreSQL/PostGIS insieme a quelli dello strumento urbanistico vigente, vengono inoltre organizzati in un progetto QGIS pubblicato su web tramite l'utilizzo di QGIS Server, per la generazione dei servizi web cartografici conformi agli standard OGC, e Lizmap Web Client. A titolo di esempio, si rimanda al progetto web del Comune di Chiusavecchia pubblicato sulla piattaforma di hosting geografico GisHosting sviluppata da Gter recentemente rinnovata.

Per approfondimenti su dati catastali e QGIS:

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