Il sarcastico commento apparso recentemente su GPS World è che Without Galileo, life goes on. Alan Cameron ci riporta che i mercati globali hanno imparato qualcosa di importante dallo stop dei segnali di Galileo perdurato una settimana a luglio: la vita va avanti senza intoppi in assenza del GNSS europeo. E continua a rilanciare che sfortunatamente per i sostenitori di Galileo, questo messaggio risuonerà negli anni. Se gli affari vitali procedono imperturbati dai blocchi di Galileo, chi ne ha bisogno?
Cameron non aspettava altro per dare una risposta pari ad una scrollata di spalle che si potrebbe definire, secondo lui, gallica, se non fosse che i Galli, i francesi, sono i primi sostenitori del sistema. E continua dicendo che anche lui è tra quel numero. Conosce Galileo da sempre. Da quando almeno ha iniziato su GPS World 19 anni fa, la prima storia riguardante la collaborazione pubblico-privato di Galileo.
Galileo allora era solo un bagliore collettivo agli occhi di molti politici e scienziati ma ad oggi guardate fino a dove è arrivato: 20 satelliti che volano in vari stati operativi o di prova.
L'Agenzia del GNSS europeo è stata molto attenta nel sottolineare durante la crisi che Galileo è nella sua fase iniziale di servizi. I suoi segnali sono disponibili per l'uso in combinazione con altri GNSS e non intendono fornire una soluzione completa da soli. Questo stato è espressamente progettato per consentire "il rilevamento di problemi tecnici prima che il sistema diventi completamente operativo".
Quindi non conta. Perché il gioco non è ancora iniziato. Giusto?
Non proprio.
Poiché questo episodio si è verificato, sarà ricordato. Poiché è durato così a lungo, verrà preso in considerazione. Poiché gli annunci ufficiali al riguardo erano così oscurantisti, il sistema potrebbe trovare più difficile ritrovare la fiducia.
Naturalmente, deve essere svolta un'indagine completa, attenta e approfondita prima di annunciare ufficialmente ciò che ha causato la debacle. Ma durante la crisi si sarebbe sicuramente potuto dire più di quanto detto. Una settimana intera dopo la conclusione dell'interruzione di una settimana, non abbiamo ancora indicazioni su quale parte dell'attrezzatura di terra o del software sia fallita e perché non ci sia stata una transizione graduale dalla stazione di controllo italiana a quella tedesca.
La ridondanza è stata integrata nel sistema per escludere esattamente questo tipo di guasti. Perché la ridondanza non ha funzionato?
Trasparenza è una parola in rima che si accompagna alla ridondanza.
La fiducia - la fiducia delle aziende - è fondamentale per l'installazione dei chip, schede, moduli e tutti i dispositivi multi-GNSS.
Nel 2014 GLONASS ha subito un guasto temporale molto più breve (11 ore) e non è ancora tornato sul ring della fiducia del pubblico.
Con GEOmedia abbiamo iniziato a parlare di Galileo con una nota di Fabrizio Bernardini sin dal numero 0, la prima newsletter italiana di geomatica, che apparve nel settembre 1996. Negli anni abbiamo attivato un rubrica con il contatore del tempo di attuazione di Galileo che venne poi eliminato, per i continui ritardi.
Oggi, a distanza di 23 anni, parliamo di un disastro che sarà difficile rimediare se non si farà subito chiarezza per riportare fiducia alle industrie e all'immaginario collettivo.
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